sabato 20 marzo 2010

Cioran (2)


Se ognuno di noi  confessasse il suo desiderio più segreto, quello che ispira tutti i suoi progetti e tutte le sue azioni, direbbe: "Voglio essere elogiato". Nessuno però lo ammette,  poiché è meno disonorevole commettere un abominio che proclamare una debolezza così miserevole e umiliante, nata da un sentimento di solitudine e di insicurezza del quale soffrono, con uguale intensità, i reietti e i fortunati.
Nessuno è sicuro di ciò che è, né di ciò che fa. Per quanto convinti dei nostri meriti, siamo rosi dall'inquietudine e, per vincerla, non chiediamo che di essere ingannati, di ricevere approvazione ovunque e da chiunque. Un buon osservatore scopre sempre una sfumatura di supplica nello sguardo di chi abbia portato a termine un' impresa o un'opera, o semplicemente si dedichi ad un genere qualsiasi di attività.
La malattia è universale; e se Dio ne sembra indenne, è perché, ultimata la creazione, non poteva aspettarsi lodi per mancanza di testimoni. E' vero però che se le è tributate da sé alla fine di ogni giornata!
Così come per farsi un nome ognuno si ingegna a superare gli altri, allo stesso modo Adamo dovette conoscere il desiderio indistinto di affermarsi a spese degli animali.
Correggiamo la Genesi: se l'uomo sciupò la felicità iniziale, fu non tanto per amore del sapere quanto per brama di gloria.

In apparenza ognuno è contento di sé, in realtà nessuno lo è.  Si dovranno dunque incensare, per spirito di carità, amici e nemici, tutti i mortali senza eccezione, e si dovrà dire sempre di sì a tutte le loro stravaganze?
A tal punto l'insicurezza di sé travaglia gli esseri umani che questi, per porvi rimedio, hanno inventato il matrimonio, tacito patto tra due infelici per sopravvalutarsi, per incensarsi spudoratamente.
Coloro che hanno conosciuto la gloria, o semplicemente avvicinata, non possono più allontanarsene e, per restare nei suoi paraggi, non indietreggiano davanti a nessuna bassezza o infamia: quando non si può più salvare l'anima, si spera almeno di salvare il nome!

L'usurpatore che doveva assicurarsi una posizione privilegiata nell'universo ci sarebbe mai arrivato senza la volontà di far parlare di sé, senza l'ossessione, senza la mania dello strombazzamento?

Cioran

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