lunedì 31 gennaio 2011

Contaminazioni nell'arte

"Di fronte alla parola contaminazione io faccio un passo indietro, perché la contaminazione in quanto tale è sem­pre esistita in qualsiasi arte e in qualsiasi parte del mon­do. La danza contemporanea, ad esempio, è un’eviden­te commistione tra i passi e i ritmi sudamericani e afri­cani e la tradizione europea. La musica di oggi è un fiu­me di derivazioni e di collegamenti. L’arte non ne parlia­mo. La contaminazione insomma fa parte degli organi genitali dell’arte, è la sua genesi, non può essere assunta come elemento programmatico dalle istituzioni. L’espe­rienza artistica nasce dal desiderio di qualcuno, che vi­ve nel mondo e subisce le influenze più diverse, di crea­re qualcosa: è evidentemente contaminata all’origine. Se invece con questo termine vogliamo intendere l’interdi­sciplinarietà tra generi, basta guardare la storia per ri­trovarne mille esempi, a partire dai testi shakespeariani. Non è un metodo per organizzare le cose, anzi l’in­terdisciplinarietà come metodo conclamato è appannag­gio delle istituzioni mediocri. Prima dell’interdisciplina­rietà infatti ci sono le discipline, ci devono essere musi­cisti, danzatori, attori. La comunicazione tra le arti, co­munque, è sempre esistita."
(Paolo Baratta)

1 commento:

  1. Interessanti considerazioni. Grazie della visita al mio post sul libro Il Codice Del Quattro, ti ho anche lasciato un commento, lo trovi sul mio blog.

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