lunedì 23 maggio 2011

Errori incancellabili

"Colui che si dispera nella debolezza, ossia l'infelice che si rende dipendente dalla fortuna, non può credere che l'eternità riserbi per lui una consolazione; l'ostinazione non vuole nemmeno sentir parlare della consolazione dell'eternità che, infatti, segnerebbe la sua fine come disperato.
Egli vuole rappresentare proprio un'obiezione contro l'intera esistenza.
In termini figurati: è come se uno scrittore incorresse in un errore di ortografia (forse non si tratta nemmeno di un errore, ma di qualcosa che fa parte essenzialmente, in un senso molto più alto, dell'intera rappresentazione) e questo errore, ora conscio della propria scorrettezza, si arrabbiasse con l'autore e per odio gli vietasse di correggere lo scritto e gli dicesse come giustificazione assurda: "No, non voglio essere cancellato, voglio rimanere lì come testimone contro di te, testimone del fatto che tu sei un cattivo scrittore!".
(S. Kierkegaard)

martedì 17 maggio 2011

La Nuova Atlantide

La nostra epoca è, per molti aspetti, una sorta di Nuova Atlantide. E' qualcosa che imbeve fin nei dettagli la nostra esistenza di oggi: il dominio degli apparati e dei tecnocrati; le scienze dello spirito che diventano un'attività di lusso, un parco naturale protetto; l'ovvia equiparazione della scienza al dominio della natura in vista di uno scopo; la propaganda per promuovere un'autocoscienza planetaria che viene percepita come necessaria ma inattuabile. Poi l'atteggiamento generale di considerare l'universo all'insegna di quello che si potrebbe denominare "comfort cosmico".
Certo, tutto ciò non ha più niente a che fare con le "domande ultime" di Platone, "somme idee" ormai fuori moda. Ci troviamo piuttosto nel baconiano "magazzino della natura". Solo di tanto in tanto ci spaventiamo del fatto che il mondo tecnicizzato venga reso disponibile ad un essere umano che paga con una sorta di dissociazione schizofrenica della personalità questo oblio delle antiche domande sul senso e sul fondamento ultimi.
Come Nietzsche già sapeva: "Le acque delle religioni straripano e lasciano dietro a sé paludi e stagni. Oggi sulla Terra si decide soltanto ascoltando le forze più rozze e malvagie, l'egoismo degli imprenditori e la follia dei dittatori militari".
Le coscienze più sensibili soffrono di tutto ciò, ritengono che, invece del regnum hominis, oggi sia la regressione alla superstizione, ormai generalizzante, a essere divenuto superiore all'uomo, così che lo invade un pudore prometeico, quando riflette sul fatto che le decisioni importanti possano venir delegate ad un computer.
Penso che avremo a che fare ancora a lungo con noi stessi e con la nostra consapevolezza che sapere significa potere. Ma è che non sappiamo che farcene.

giovedì 12 maggio 2011

Penso quindi sono inconsapevole

- Ejaku domandò a Enen: "Come ti chiami?"  ed Enen rispose: "Ejaku", a cui Ejaku replica: "Ejaku sono io!"  ma Enen osserva: "Il mio nome suona Enen", facendo scoppiare Ejaku in una gran risata. -
I due collidono perché in ogni incontro scoppia la dualità ragione-irrazionalità, male-bene, nero-bianco. Per risolvere il dilemma entrambi gli interlocutori devono riconoscere la possibilità d'essere sia tutt'uno che differenti l'uno dall'altro, anteriori alle loro persone e posteriori al loro essere.
La dipendenza da una divinità o da una norma morale, non sono che aspetti della dipendenza dal proprio io, soltanto il concetto del vuoto può proiettare nel regno del 'io come me', 'tu come te', 'io come te', 'tu come me', dove sia io che tu che la legge morale saranno simili a fiori che crescono separatamente ma i cui profumi si fondono in uno: ecco la risata di Ejaku, il suo ecce homo.
Io penso quindi sono inconsapevole.

lunedì 2 maggio 2011

La ruota della sofferenza

L'ignoranza opera come un seminatore. L'azione karmica (i fattori di composizione) motivata dall'ignoranza è simile al seme. E, come la terra in cui viene piantato il seme, la coscienza al momento della causa riceve l'istinto di questo karma accumulato. Come il seme viene nutrito da acqua, concime, calore e umidità, allo stesso modo bramosia e attaccamento attivano il karma mettendolo in grado di produrre un risultato.
Invecchiamento, morte e rinascita, ove siano applicabili, sono un'altra componente degli anelli risultanti di ciò che è stato propulso. Se, ad esempio, accumuliamo karma negativo, nella nostra mente viene depositato il relativo istinto, poi quando moriamo il nostro attaccamento attiva il karma negativo determinando il tipo di rinascita seguente. Invecchiamento e morte derivano dalla rinascita; i fattori di composizione derivano dall'ignoranza; la sofferenza deriva dall'ignoranza.
Il ciclo si ripete e la ruota della vita gira senza interruzione. Questa è la ruota della sofferenza.