mercoledì 31 ottobre 2012

Peculiarità umano-scimmiesche

Le ultime informazioni provenienti dalla gola di Olduwai in Africa Orientale ci danno ragione di supporre che l'uomo non è disceso da una pacifica scimmia arboricola, ma da una specie carnivora e terrestre, una belva che andava a caccia in branchi e frantumava i teschi della preda con un bastone e con l'osso del femore. Può non sembrare bello per gli ottimisti e per chi ha una visione clemente e speranzosa del genere umano.
Il lavoro compiuto da Sir Solly Zuckermann sulle scimmie del Giardino Zoologico di Londra, è ormai superato. Oggi è chiaro che le scimmie che vivono nel proprio habitat sono meno sessualmente stimolate di quelle tenute in cattività. Può darsi che la cattività, la noia, produca lascivia.
E può anche essere che l'istinto territoriale sia più forte di quello sessuale.
Con buona pace di Freud e le sue teorie.



venerdì 19 ottobre 2012

Tu mi muovi

Ad ogni modo, posso pretendere di avere un gran scelta?
Mi guardo e vedo torace, cosce, piedi, una testa. Questa strana organizzazione, io lo so che morirà. E dentro, qualche cosa, questa cosa: felicità...
"Tu mi muovi". Che scelta ti lascia? Nessuna. Qualcosa produce l'intensità, un sentimento sacro, così come gli aranci producono l'arancione, l'erba il verde, la luce il calore. Certi cuori sgorgano più amore, altri, pare, di meno. Significa qualcosa?
Ci sono quelli che dicono che questo prodotto dei cuori è conoscenza: "Je sens mon cœur et je connais les hommes". Non lo potrei dire con sicurezza. Il mio viso troppo cieco, la mia mente troppo limitata, i miei istinti troppo ristretti.
Ma questa intensità, non significa niente? E' una gioia idiota che fa esclamare questo animale, l'animale più singolare di tutti.
E lui crede che questa reazione sia un segno, una prova? E ce l'ha in petto?
Ma non ho argomenti da contribuire a questo proposito.
"Tu mi muovi"
"Ma che cosa vuoi?"
E' proprio questo il punto: un bel niente.


giovedì 4 ottobre 2012

Redenzione

Io non sono d'accordo con Nietzsche che Gesù abbia introdotto la malattia nel mondo, che lo abbia ammorbato con la sua morale da schiavo. Io credo che questa morale sia ancora più antica.
Anche Nietzsche comunque aveva una visione cristiana della storia, perché vedeva il presente sempre come crisi, come momento di decadenza della grandezza classica, come corruzione o male da cui bisogna salvarsi. Questa, per me, è concezione cristiana.
Ed è il modo di vedere tipico degli occidentali.
Pensiamo di dover guarire dagli effetti di un qualche veleno, di aver bisogno di salvarci, di redimerci.
Tutti cerchiamo continuamente un redentore...